Giuseppe Manzi

Architetto e professore di Storia dell’Arte, ha partecipato alla redazione di diversi piani nel campo della tutela e valorizzazione ambientale. Convinto della necessità di una sensibilità e cultura diverse per la conoscenza, comprensione e valorizzazione del territorio abruzzese, ha promosso, coordinato e redatto, per conto di Enti (Province, Comunità Montane, Comuni) diversi studi e ricerche finalizzati alla valorizzazione delle emergenze ambientali, paesaggistiche, archeologiche, architettoniche, storiche e culturali.

Alcuni di questi studi, condotti insieme al fratello Aurelio, hanno portato all’ideazione, progettazione e realizzazione di sistemi museali, come ad esempio quello territoriale sulla “Storia e Trasformazione del Paesaggio”, con il Centro Espositivo e Documentaristico a Juvanum e con numerosi  percorsi tematici oltre al “Museo del Gesso a Gessopalena”; alla mostra permanente sulla “Storia di una comunità appenninica, quella di Montenerodomo, dall’epoca italica all’età moderna” e quelle itineranti:Il tartufo nel medio Sangro”; “Le colture d’Alta quota”; “La pastorizia e la lavorazione della lana nelle valli dell’Aventino e del Sangro”.

È stato anche ideatore e progettista del “Museo dei Cuochi”, ospitato nello storico palazzo dei Caracciolo a Villa Santa Maria, con la partecipazione del Prof. Antonio di Lello.

Tra le opere pubblicate, frutto delle ricerche dirette condotte insieme al fratello, si possono ricordare I Gessi di Gessopalena e della valle dell’Aventino, Un territorio che diventa museo – Storia della trasformazione del paesaggio nell’area tra la Maiella ed il Sangro, Permanenza ed evoluzione della Cultura Italica nell’Alto Vastese, Le strutture difensive dei Carricini a Montenerodomo, I paesi scomparsi dei Monti Pizzi, La storia scritta sulla pietra, Altino lo Statuto del 1470.